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Rapporto Parità di genere: scadenze e regole 2024

Rapporto Parità di genere: come funziona

Parità sul lavoro, tutte le tutele di legge

8 Marzo 2024 Il documento da trasmettere è il “Rapporto biennale sulla situazione del personale maschile e femminile da parte delle aziende pubbliche e private che occupano più di 50 dipendenti” previsto dal Codice delle Pari Opportunità.

Fino allo scorso biennio l’obbligo riguardava solo le imprese sopra i 100 dipendenti, ora invece riguarda quelle con almeno 50 dipendenti.

La modifica è stata prevista dall’articolo 3 della legge 275 del 2021, intervenuta sull’articolo 46 del Codice delle Pari Opportunità (dlgs 198/2006).

L’attuale formulazione è la seguente:

Le aziende pubbliche e private che occupano oltre cinquanta dipendenti sono tenute a redigere un rapporto ogni due anni sulla situazione del personale maschile e femminile in ognuna delle professioni ed in relazione allo stato di assunzioni, della formazione, della promozione professionale, dei livelli, dei passaggi di categoria o di qualifica, di altri fenomeni di mobilità, dell’intervento della Cassa integrazione guadagni, dei licenziamenti, dei prepensionamenti e pensionamenti, della retribuzione effettivamente corrisposta.

La procedura e le tempistiche

Le imprese devono compilare il rapporto «in modalità esclusivamente telematica, attraverso la compilazione di un modello pubblicato nel sito internet istituzionale del ministero del Lavoro e delle politiche sociali». E’ questo il modulo che il ministero sta aggiornando, con nuove funzionalità di precompilazione (raggiungibile dalla pagina https://servizi.lavoro.gov.it).

La procedura sarà online da 3 giugno e le aziende dovranno redigere il rapporto per il biennio 2022-2023 entro e non oltre il 15 luglio 2024, esclusivamente tramite il nuovo applicativo.

Al di là delle nuove funzionalità di precompilazione, restano valide le regole generali previste dal decreto del 29 marzo 2022 dal ministero del Lavoro di concerto con il dicastero della Famiglia.

Le aziende che intendono partecipare a procedure pubbliche per le quali sia richiesta la presentazione del rapporto biennale potranno produrre copia di quello già presentato con riferimento al precedente biennio (2020/2021), integrando la documentazione con il rapporto per il biennio 2022/2023 entro il termine del 15 luglio.

Sanzioni per inadempienti

In caso di mancata trasmissione del rapporto entro 60 giorni dalla scadenza, scatta una sanzione amministrativa da 103 a euro 516 euro. Trascorsi 12 mesi, c’è anche la sospensione per un anno degli eventuali benefici contributivi in godimento dell’azienda.

L’Ispettorato Nazionale del Lavoro (INL) verifica il contenuto dei rapporti e, in caso di incongruità o inadempienze, segnalano le aziende interessate, che rischiano multe fino a 5mila euro.

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